Vino e Farinata

Locale storico nel centro della città, dove gustare una farinata davvero speciale: quella di grano o bianca, com’è chiamata da queste parti. Preparata nei “testi” di rame stagnato, nel forno a legna, si mangia solo a Savona e in altri pochi locali ad Albissola, a pochi chilometri, introvabile in qualunque altro luogo della Riviera di ponente e di levante. La farinata bianca si gusta rigorosamente con la formaggetta (formaggio fresco di capra) e le olive nostrane nere. Servita anche quella di ceci, preparata con molti ingredienti, oltre alle olive, anche con la gorgonzola, il rosmarino, i gianchetti, le cipolline. In Via Pia si possono gustare i primi come le zuppe di legumi o di pesce (4 o 8 euro), i ravioli di borragine (8 euro) e i gnocchi al pesto (7 euro), tra i secondi le tipiche acciughe ripiene (8 euro), le insalate di mare (9 euro), e i frisceu di orata (7 euro). Non solo pesce ma anche piatti dell’entroterra ligure come le verdure ripiene, la torte di erbette, carciofi, e prescinseua (cagliata) di tradizione genovese (8 euro), e pietanze a base di carne. Per finire dolci della casa, come il budino al cioccolato (ricetta della nonna) e le pere cotte al forno (tutti a 4 euro). Prezzi contenuti e atmosfera rilassata da vera trattoria, ne fanno un luogo molto frequentato dai savonesi e dai turisti che vogliono assaggiare le specialità del posto, ben cucinate e genuine.

I Matetti

Nella rinomata e famosa Alassio si trova ancora la cucina ligure tradizionale, la vera trattoria alla buona, con menù scritto in dialetto, a mano su un quaderno con le righe come quelli usati un tempo a scuola; l’ambiente informale, alle pareti fotografie degli anni 70’, in bianco e nero, dei bambini, in dialetto “i matetti,” in grembiule nero e con il fiocco, a scuola, in posa sui banchi o per la foto di gruppo. All’ingresso la grande lavagna con i piatti del giorno. Le proposte sono quelle della tradizione ligure, gustose e abbondanti, peccato dover scegliere, varrebbe la pena di assaggiare tutto. I proprietari sono sempre allegri e simpatici, a volte fanno i burberi, ma è uno scherzo e vi sorprenderanno. Si comincia con l’antipasto misto, sempre il top, con le acciughe fritte, l’insalata di mare, l’involtino di cavolo, la focaccia di Recco. Nei primi, tutti da assaggiare, i ravioli e i pansotti, le tagliatelle con la bottarga, con i gamberi, le “gasse”, pasta fresca tipo farfalle, con il pesto e le patate. Nei secondi sempre presenti il fritto misto, il coniglio, il polpo o le seppie accomodate, il baccalà. I dolci classici fatti in casa come il bunet, tiramisù, e i gelati. Offerte a tutti, per finire in bellezza, le deliziose frittelle di mele. Piccola cantina con Vermentino e Pigato a prezzi ragionevoli. Ottimo rapporto qualità-prezzo, un pasto intorno a € 25 e consigliata la prenotazione.

Osteria del Tempo Stretto

Quando si varca la soglia dell’osteria si entra in un ambiente accogliente e curato, e si lascia alle spalle il traffico e il rumore dell’Aurelia. La chef Cinzia Chiappori ha una grande professionalità, ma è persona semplice e schietta. Ama mettersi in gioco provando nuovi piatti con ingredienti particolari, le piace aprire la sua cucina ad altri chef e proporre cene a 4 mani, anche con serate a tema. La costante della sua cucina sono i prodotti di altissima qualità, sempre freschissimi e a km. 0. Nel corso dell’ultimo anno ha rinnovato la sala, con un tocco di rosa, e anche i suoi menù proponendo per il pranzo di lavoro a mezzogiorno piatti unici e semplici a 15 euro, e alla sera menù più elaborati a 30 euro. Cinzia propone una cucina creativa del territorio, dove il pescato locale è molto presente, così come i carciofi e gli asparagi violetti, presidi slow food. Da assaggiare negli antipasti lo squisito tonno di coniglio e la tartare di salmone con i carciofi crudi e il brandacujun. Nei primi citiamo i corzetti con carciofi e vongole, i tagliolini al curry con il ragù di gamberoni. Nei secondi il delizioso polpo cotto nel vino rosso. I dolci sono molto curati dalla chef, con ingredienti insoliti, come la panna cotta agli asparagi, i fiori eduli, la lavanda. Nella bella stagione si può pranzare nel giardino, e fermarsi a riposare nelle tre belle camere nel piano superiore.

La Prua

In una posizione meravigliosa all’inizio della passeggiata, dove grazie alla veranda si può mangiare a pochi metri dal mare e in estate direttamente sulla spiaggia, questo ristorante basa la sua cucina sul pescato locale e sulla qualità delle materie prime, selezionando prodotti migliori, possibilmente a km. 0. Il menù degustazione, a 50 euro bevande escluse, propone come antipasto i moscardini su crema di zucca allo zenzero, gnocchi di patate viola con calamaretti in bagna cauda; come secondo una scaloppa di branzino con legumi secchi, cereali e un dolce a scelta. Alla carta, fra gli antipasti un interessante crudo di pesce, un trittico con assaggio del baccalà su crema di fave secche, toast di spada affumicato con sesamo nero e i moscardini; fra i primi tagliolini neri con pesce san Pietro, broccoletti e pinoli, ravioli di branzino con ragù di tonno e zimino di ceci con code di gamberi. Tra i secondi da provare il fritto misto, croccante e leggero, la grigliata mista di pesce. In carta anche piatti di carne e per vegetariani. Ampia la scelta di dolci, fra cui la “tre mousse” al cioccolato, al Gran Marnier e al pistacchio oppure la Cheese Cake al mandarino e crema di marroni. La carta dei vini interessante con vini del territorio, ma con una buona scelta di etichette importanti di altre regioni.

La Rosa dei Venti

Un indirizzo sicuro per assaggiare dell’ottimo pesce freschissimo. In un angolo particolarmente affascinante di Albisola Superiore, in una piccola piazzetta, di fronte al mare, Rosa, considerata una “sciamana”, ci aspetta per stupirci con i suoi piatti mai banali e sempre gustosi. Si entra nelle sale ispirate ai colori del mare, appesi alle pareti oggetti marinari, quadri e opere d’arte, qui a sede l’associazione “Rosa dei Venti-Arte e cucina”. Quando si è seduti Rosa ci porta i suoi piatti, che dipendono dai capricci del mare e dai pescatori locali, e senza bisogno di scegliere si è accompagnati in un percorso di gusto che coinvolge i nostri sensi. Si comincia con gli antipasti: i gamberi al miele, l’insalata di ceci e moscardini, le alici marinate, il carpaccio di salmone, se si è fortunati le ostriche freschissime e molto altro. Tra i primi, di pasta fresca fatta in casa, citiamo i ravioli di orata e branzino, i gnocchetti ai gamberi o all’astice, tutti da provare. Anche nei secondi la scelta è basata sul pescato locale, dal fritto leggero e saporito, al pesce al forno con le verdure locali. I dolci sono un’altra specialità di Rosa, dal delizioso semifreddo al pistacchio ai gelati e ai sorbetti sempre nuovi. Il servizio è accurato e gentile. Prezzi rapportati alla qualità. Menù fisso a 40 € completo di 4 antipasti, primo, secondo, dolce e caffè.

Trattoria da Bianca

Arnasco è un delizioso paesino adagiato su dolci colline, che producono la “pignola”, un’oliva con un leggero gusto di pinolo da cui si ricava un olio giustamente rinomato. In questo storico locale si viene soprattutto per assaggiare i mitici ravioli, che ogni giorno Marica e la figlia Sonia preparano con erbette e borragine e servono al sugo, o al burro e salvia, oppure anche semplicemente al naturale, appena scolati. Il menù è sempre uguale, una garanzia di continuità in questo locale gestito da tre generazioni dalla stessa famiglia dagli anni ‘70. L’ambiente è casalingo, senza fronzoli, accogliente e pulito. Si mangia quello che è proposto a voce, senza carta o lavagnetta, i piatti seguono la stagionalità e le verdure sono a “metro zero”, arrivano dall’orto di fronte al ristorante. Si comincia con 8 antipasti tra cui salumi, cipolline, insalata di fagioli, torte di verdura, peperoni, bruschette, carciofi pastellati o fiori di zucca. Fra i primi ravioli, tortellini o tagliatelle, tutte fatte in casa. Fra i secondi coniglio alla ligure con olive e pinoli, roast-beef e lumache. Dolci maison: tiramisù, panna cotta, le crostate di frutta, le torte di mele. Vini locali, rossi e bianchi compresi nel prezzo del menù di € 25. Nel week-end conviene prenotare e si capisce il perché.

Ristorante Quintilio

Il Ristorante Quintilio è una garanzia di qualità e del ben mangiare dal lontano 1889, sul confine tra Piemonte e Liguria. Luca e Lorena hanno continuato un percorso di grande tradizione del ristorante di famiglia. L’interno del ristorante è molto curato ed elegante, è diviso in tre sale, la grande sala più classica, con collezioni di vasi antichi in vetro, c’è l’enoteca, vanto di Lorena, competente sommelier, dove si è circondati da una collezione di più di 500 etichette e un’altra saletta, più raccolta, con libri rari e oggetti preziosi. La cucina si basa su prodotti di altissima qualità, nel rispetto della stagionalità, come i preziosi tartufi, raccolti nelle zone vicine, e i funghi in ricette classiche ed anche innovative. L’amuse-bouche è un assaggio di torta di riso, vera delizia, seguiti dal pane, la focaccia e i grissini, fatti in casa. Il menù degustazione è composto di 4 portate a 45 euro e vi soddisferà pienamente. Tra gli antipasti citiamo l’uovo pochè con spuma di parmigiano e fondo bruno con o senza tartufo, una raffinata terrina di foie gras d’anatra, marinata al sauternes.Tra i primi gli imperdibili ravioli al plin o gli squisiti gnocchi con le patate di Calizzano con fonduta e tartufo nero. Tra i secondi provate le trippe con fagiolane, o il classico brasato al barolo. Dolci squisiti,come il tortino di mele con il gelato alla crema della casa. Cantina ben fornita con le migliori etichette del territorio.

Antica Osteria La Sosta

ll centro storico di Laigueglia è una bomboniera che, al suo interno, custodisce altre piccole bomboniere. Una di queste è l’Antica Osteria la Sosta, gestita con grande abilità dalla chef Stefania Alberti, mentre la sala è curata dal marito Daniele Ziliani, restauratore di professione, che ha “firmato” l’arredamento con diversi pezzi davvero interessanti. La coppia ha aperto il ristorante nel 2004, ma dopo una pausa di alcuni anni per seguire il loro primo figlio, da un anno, sono tornati alla guida del locale. L’atmosfera è calda, Daniele premuroso senza essere invadente, ma è dalla cucina (antipasti e primi a 12 euro, secondi tra i 12 e i 18, ma in media sui 15, dolci a 6 euro, porzioni adeguate) che arrivano le sorprese più piacevoli. Stefania è un’ autodidatta, ma ha seguito una serie impressionante di corsi che l’hanno formata come chef, molto apprezzata sia da Gualtiero Marchesi che da Silvio Torre, il primo monumento in cucina, il secondo monumento per la divulgazione enogastronomica. Il menù è territoriale, acciughe, stoccafisso, pescato del giorno (ma anche coniglio e fassona), ma declinato con fantasia e sapienza e condito con ottimo extravergine. Da non perdere la terrina di coniglio con albicocche di Valleggia (in stagione) e bietole, gli gnocchi al baccalà e funghi, i “previ”, le lattughe ripiene della tradizione. Buona, con ricarichi corretti, la carta dei vini a prevalenza rivierasca.

Ristorante Pinocchio

È dal 1980 che Sara e Nino, dopo aver maturato una grande esperienza nella ristorazione, hanno proposto nella verde val Lerrone una cucina di territorio anche per i palati più esigenti. I loro piatti sono molto graditi sia dalla clientela italiana che straniera, perché preparati sempre con prodotti di qualità a km. 0 e intrecciando le tradizioni liguri e piemontesi. Si comincia con le verdure dell’orto in pinzimonio con l’olio profumato di olive taggiasche, i patè di olive e di pomodorini secchi, accompagnati dai salami d’asino, di maiale e piccanti calabresi. Numerosi gli antipasti caldi e freddi, sia di pesce che di carne e di formaggio, come i tomini di capra serviti con la marmellata di peperoni, la carne salata, il polpo cotto a vapore e le gustosissime frittelle di rossetti. Fra i primi, oltre agli insuperabili ravioli con la borragine, gnocchi e tagliatelle, tutto fatto a mano e con sughi di stagione. I secondi robusti: grigliate di carne, roast-beef e arrosti e con la scelta di un secondo di pesce come l’orata o il salmone. Dolci preparati dagli abili pasticceri come le crostate di frutta, gli speciali tiramisù, e i deliziosi semifreddi e i budini. Ottimo rapporto qualità–prezzo, menù degustazione a 30 euro vino della casa incluso. Possibilità di soggiorno nell’agriturismo. Consigliata la prenotazione.

Ristorante Il Sogno

La nuova posizione del locale nel centro di Finale riscuote molto successo, le sale del ristorante sono molto luminose, l’arredamento molto curato ed elegante.Lo chef e proprietario Timi ha realizzato qui il suo sogno, offrire ai clienti dell’ottimo pesce di cattura sempre freschissimo, cucinato con passione. Il menù degustazione a 35 euro è composto da un antipasto, la passatina di ceci al rosmarino e code di gamberi fritti, seguiti dai tagliolini di pasta fresca tagliati al coltello, sughetto di branzino e verdure saltate, a seguire il pescato del giorno al forno con patate e olive taggiasche, e carciofi nostrani, e si conclude con il delizioso sorbetto alle clementine e vodka. Alla carta si può scegliere la tartare di palamita, salsa di soia, insalatina di finocchi e arance pernambucco o il tortino caldo di pasta brisè ai topinambur e crema di mozzarella di bufala. Tra i primi citiamo i doppi ravioli ripieni di pesce e carciofi, sughetto di triglie e broccoletti o i mezzi paccheri ai gamberoni viola di Sanremo. Nei secondi da assaggiare i calamari veraci alla piastra con crema di sedano rapa oppure le squisite costolette d’agnello in crosta di nocciole cotte al forno. I dolci, tutti fatti in casa, sono interessanti, come il semifreddo alle nocciole, ganache al fondente, cristalli di sale e terra al cioccolato. Ampia scelta di vini con etichette di alta qualità e accurata selezione di champagne.