Trattoria Vascello d’Oro

Indirizzo sicuro per gustare il famoso “bollito” di Carrù, questo ristorante ha una storia antica ed è gestito da più di trent’anni dalla famiglia Cravero. Il mitico patron Beppe, personaggio non solo in cucina, con i figli Elena e Marco, e la moglie Lidia, portano avanti la tradizione di un’ottima cucina con ingredienti freschi e genuini, coadiuvati dallo chef Carlo Bella e uno staff preparato e attento. La trattoria si trova al centro del paese, con quattro sale arredate con mobili antichi di famiglia e una cantina, “la crota dl’amicissia”, dove possono cenare fino a 10 persone e nella bella stagione si può pranzare sul piccolo terrazzo. Il protagonista assoluto è il bollito misto, a Carrù si tiene ogni anno la fiera del bue grasso nel mese di dicembre, dove si celebra questo piatto in tutte le sue declinazioni. Il bollito si prepara, secondo tradizione, con almeno 7 tagli di carne diversi e almeno 7 salse, tra cui quella verde, quella rossa, quella all’aglio. Ma si può iniziare con i classici antipasti misti piemontesi, tra cui la carne battuta al coltello e l’insalata russa, tutti squisiti, e assaggiare i ravioli, riso e coj (cavoli) e i tajarin con il sugo. Si possono gustare anche altre specialità come la finanziera e la bagna cauda. Dolci golosi come il bonet e le torte di nocciole e le pere cotte nel vino. Menù degustazione a € 37, nei giorni feriali a € 35.

Tra Arte e Querce

Tra i vigneti e i boschi, nel cuore delle Langhe, si trova questa locanda punto d’incontro tra l’arte di pittori e scrittori, e le querce, dove crescono tartufi e funghi. Gestita da diverse generazioni da una famiglia con esperienza nella ristorazione e passione nella ricerca dei tartufi, la locanda ha 6 camere accoglienti e confortevoli. Ezio Costa, esperto trifulau, vi accompagnerà, con i suoi fidati cani, alla ricerca del prezioso frutto della terra. La moglie Clelia propone piatti tradizionali langaroli, utilizzando le ricette della mamma, come la “carpionata”, l’insalata russa di sole verdure, “l’uriot”, frattaglie di maiale con verdure. Le verdure sono della zona e le carni di allevatori di fiducia. La specialità è il tartufo, bianco nel periodo da metà settembre a dicembre e quello nero negli altri periodi. Organizzano serate a tema per riscoprire gli antichi sapori, con attenzione anche ai vegetariani. Il menù degustazione è proposto a € 25/30, ma si può anche scegliere alla carta. Tra gli antipasti spiccano le acciughe verdi senza aglio, i primi comprendono paste fresche tutte fatte in casa; nei secondi le costine di maiale al Barbera, sono famose per il loro segreto metodo di cottura; fra i dolci il bonet, la torta di nocciole di produzione propria, le torte e le creme alla frutta. Carta dei vini con interessanti etichette della zona.

Osteria I Rebbi

Aperta nel 2013 da Valerio ed Elena in una vecchia cascina ristrutturata in località San Sebastiano, l’osteria è circondata dalle preziose vigne di Barolo e inserita nello splendido paesaggio delle Langhe, un panorama incantevole sulle colline, che anche il New York Times consiglia di visitare; il suo nome deriva semplicemente dai rebbi (punte) delle forchette, un modo simpatico e diretto per identificare l’argomento in discussione: la buona tavola. In un ambiente semplice e accogliente si possono gustare piatti che, con rispetto per il territorio e materie prime di qualità, permettono di assaporare cibi della tradizione piemontese: come le cervella di vitella fritta con gli amaretti di Monbaruzzo, oppure “Langhe e Monferrato in pasta”, vale a dire ravioli quadrati e ravioli del plin serviti insieme per evidenziare le 2 interpretazioni del piatto secondo le zone d’origine; i tortelli di polenta con le lumache in umido, lo stufato d’asino con gli spinaci all’uvetta, il bonet con il gelato al caffe e il caramello al fernet, le pesche sciroppate e sorbetto ai kiwi, la torta di nocciole, la mousse al cioccolato e paste di meliga. Menù degustazione a € 37 e carta dei vini con le migliori etichette che, vista la zona, non possono mancare.

Trattoria Belvedere Roero

Trattoria affacciata sulle colline del Roero con un panorama impareggiabile in ogni stagione dell’anno. Imperdibili i piatti proposti dalla famiglia Sperone che gestisce il ristorante da più di vent’anni. Lo chef Andrea prepara i piatti della tradizione piemontese con bravura e utilizzando in prevalenza i prodotti dell’orto di famiglia e le carni migliori, come il coniglio di Carmagnola grigio presidio Slow food e la selvaggina. Le paste fresche fatte in casa sono i simboli della cucina piemontese, tajarin e ravioli del plin. Fra gli antipasti spiccano la carne cruda tagliata al coltello, il vitello tonnato, la lingua in salsa verde. Ottimi i dolci della casa come il bonet e la torta di nocciole con lo zabaione. Da giugno ad ottobre si possono gustare i funghi e da novembre in poi i tartufi, dai più pregiati a quelli neri, molto presenti nella zona, con tante ricette tutte deliziose. Grande selezione di formaggi Dop, vanto del territorio piemontese, come il Raschera, il Castelmagno, la Toma di Murazzano e la Robiola di Roccaverano. Da non perdere in autunno il “Putage”, lo stufato di carne e verdure, cotto sulla stufa e servito con la polenta. Interessante carta dei vini, con particolare attenzione a quelli della zona. Garantita l’accoglienza gentile e professionale, ambiente confortevole. Prezzo medio bevande incluse 30 €.

Ristorante Italia

Per chi arriva dalla Liguria attraverso il colle di Nava, Ceva è conosciuta come la porta di ingresso del Piemonte. Questo locale è una meta fissa per chi vuole fare una sosta golosa. Il ristorante Italia era una stazione di posta e di noleggio di carrozze e cavalli. Ai tempi nostri è comodo parcheggiare l’auto a pochi metri ed entrare nel ristorante dove gustare la cucina tradizionale piemontese. Ceva è famosa per i funghi, qui ogni anno si tiene la sagra e le valli intorno, quando l’annata è buona, sono la meta preferita di chi ama questa prelibatezza. La cucina propone piatti tipici, dagli antipasti come l’insalata russa, il vitello tonnato, i salumi locali, o la terrina di tacchino in carpione, nei primi si possono scegliere gli agnolotti o il risotto alla piemontese o i tajarin con il ragù di carne. Nei secondi si sceglie tra altri, il filetto di maiale in crosta o la tagliata al Barolo, in stagione funghi in tutti modi. Semplici ma gustosi i dolci della casa, come il bunet e le pesche ripiene. Buona selezione di vini, con le migliori produzioni della zona. Il personale in sala, coordinato da Bruno Bella, è sempre gentile e disponibile. Menù della tradizione a 35 € con due antipasti, il primo, il secondo e il dolce. Il piccolo menù da lunedì a venerdì a pranzo a 20 € con il tagliere dei salumi, un primo o un secondo e il dolce.

Locanda Fungo Reale

È la meta preferita degli amanti dei funghi. Siamo in valle Stura, a circa 700 m. di altitudine, in una zona ricca di prodotti tipici e dalla cultura montanara. La locanda offre relax e accoglienza familiare, circondati da un giardino molto ampio e con un prato ben curato. Mauro e Manuel in cucina, aiutati dalla nonna, propongono piatti della tradizione fra i quali domina protagonista assoluto il fungo, che cresce abbondante nella zona. La mamma Olga in sala garantisce un’accoglienza cordiale e molto attenta. Ai funghi sono dedicati due menù: uno a € 32 con 5 antipasti, due primi, 1 secondo con contorno di funghi fritti, e tris di dolci, l’altro a € 28 con 4 antipasti, 2 primi (agnolotti e tagliolini), 1 secondo con funghi trifolati, tris di dolci, e caffè. Particolare il “cappuccino” alla crema di funghi come antipasto e la meringa a forma di fungo come dolce. C’è anche un terzo menù a € 33 con 5 antipasti, due primi, due secondi, i formaggi e i dolci, caffè e vino compresi. La cucina propone anche piatti cucinati con prodotti del territorio, dall’agnello sambucano alle trote dello Stura, la cacciagione, i formaggi dei caseifici locali, il miele, le verdure e la frutta coltivate in zona. Ottimi dolci della casa per chiudere in allegria e una discreta cantina con vini del territorio e dal corretto ricarico.

Osteria da Gemma

Questa osteria è un gioiello incastonato in un paesaggio meraviglioso, che incanta in ogni stagione. La cucina di Gemma è tradizionale e ricorda quella delle mamme e delle nonne. Il menù è lo stesso da sempre ed è una garanzia di qualità, perché creato con prodotti a km. 0 e produttori di fiducia. Si inizia coni salame, crudo e cotto, che viene lasciato sul tavolo e a cui bisogna saper resistere se si vuole arrivare ai dolci. Gli antipasti prevedono un’incredibile insalata russa, una deliziosa carne tagliata al coltello, e il classico vitello tonnato. Imperdibili i primi: ravioli del plin e tajarin. Gemma è un’artista, riesce a tirare la sfoglia, con il matterello, fino a 16 metri, ed è riuscita a promuovere il “social plin”, un rito che si ripete ogni giovedì, quando si riuniscono le donne del paese per preparare i ravioli; tutte insieme, ridendo e raccontandosi delle storie, finiscono poi gustare i piatti preparati da Gemma per le sue amiche, sempre con il suo sorriso dolce e lo sguardo allegro. Il menù prosegue con due secondi, il coniglio, il cinghiale con le castagne, o l’arrosto con i contorni dell’orto e si conclude con tre assaggi di dolci, una meringata soffice e croccante, il bonet, sempre delizioso e il classico strudel della casa. Il menù fisso è a 29 euro, vini a parte. Il personale sempre gentile e l’accoglienza familiare.

La Vigna del Maestro

Una cascina immersa nella campagna, una ristrutturazione curata che ha creato un ambiente confortevole nelle sale interne, nella camere situate al piano superiore, e nello spazio esterno con mattoni a vista. Il ristorante è dedicato al Maestro “Castiln”, padre di Fulvio e nonno di Chiara e Fausto, che oltre al suo lavoro di maestro elementare si dedicava con passione alla vigna e alla campagna. La cucina è affidata allo chef Alberto Paglieri, che propone piatti della tradizione, ma con qualche spunto creativo, con i prodotti dei contadini locali, la carne dell’amico allevatore, i formaggi dei pastori delle vicine montagne. In stagione sempre presenti funghi e tartufi. Serate a tema con il bollito, con la polenta, le lumache e a volte con il pesce. Spesso sono proposti momenti musicali, anche se l’intrattenimento è garantito da Fulvio, che suona la chitarra e canta allegre canzoni piemontesi accompagnato da un caro amico. Presente il menù degustazione a 30 euro e la scelta alla carta, tra cui citiamo tra gli antipasti la battuta di Fassone, il tonno di coniglio, l’uovo pochè con fonduta, la millefoglie di patate e funghi. Da non perdere i tajarin al ragù di salsiccia e i risotti di stagione, tra i secondi una squisita guancia di vitello e il brasato al nebbiolo. Ottima anche la degustazione dei formaggi abbinati alle marmellate e miele. Deliziosi anche i dolci, tutti fatti in casa. Buona scelta di vini, soprattutto del territorio.

Trattoria Ca’veja

Se passando in questi luoghi, dove ogni paese merita una visita, volete assaggiare la vera cucina langarola, la trattoria Cà Veja non vi deluderà. La trattoria si trova in una tipica casa di campagna, con la veranda dove d’estate si può mangiare all’ombra. L’interno è rustico ed accogliente, soffitto a volte con mattoni a vista, arredamento in legno, con il camino acceso nei giorni freddi; accoglienza sempre con il sorriso di Cinzia, che vi proporrà i piatti cucinati, con passione, dalla mamma Marisa e dal fratello Massimo. Il menù degustazione a € 27, bevande escluse, prevede 4 antipasti, 2 primi e 2 secondi, con l’assaggio di tre dolci. Antipasti classici piemontesi con salumi locali, battuta al coltello, zampone con lenticchie, i primi sono imperdibili come i tajarin fatti da Marisa con le 30 uova e conditi al burro e fiori, agnolotti del plin, cisrà ovvero minestrone di trippa e ceci. Nei secondi vi delizieranno le carni piemontesi, cucinate nelle ricette tipiche, come il bollito, lo stracotto, la finanziera e il fritto misto. I dolci sono deliziosi e tutti fatti in casa come il bunet e la torta di nocciole, così come il pane cotto nel forno a legna. La cantina attinge alle vicine Langhe e ai suoi migliori produttori. In stagione naturalmente troverete funghi e tartufi. Ottimo il rapporto qualità-prezzo.

Osteria Murivecchi

La famiglia Ascheri a Bra produce i suoi vini dal 1880, e negli ultimi anni ha creato, accanto alla cantina, una struttura moderna con un albergo prestigioso e l’osteria ricavata dalle sale di affinamento del barolo. L’ambiente è rustico, con volte a botte, mattoni a vista e diviso in piccole sale, nell’insieme affascinante, con tavoli massicci di legno e sedie impagliate come le vecchie trattorie di campagna, con il menu del giorno scritto sulla lavagna. In estate si può pranzare sotto un fresco pergolato. Il menù cambia ogni settimana con i classici della cucina piemontese, ma anche preparazioni innovative. Negli antipasti la salsiccia di Bra e gli spumini di ricotta su sfoglia e bastoncino di semi misti, fra i primi gnocchi al Castelmagno, tajarin e ottimi risotti, spesso preparati con salsiccia di Bra e verdure di stagione. Nei secondi da provare, oltre ai brasati e gli arrosti, i bocconcini di cinghiale e la tagliata di vitello. Sempre presenti anche piatti di pesce. Dolci della casa, nuovi come la cocotte di torrone e pistacchi con bricchetto di caffè caldo, e i classici, ma sempre graditi, bunet al cioccolato e amaretti e la tortina di mele calda con la crema inglese, senza però rinunciare alle pere Martini cotte nel vino rosso. Ampia scelta di vini, serviti anche al bicchiere. Conto da € 30 a € 40 euro, esclusi i vini.