Agriturismo Ca du Nonu

L’Agriturismo Cà du Nonu ha saputo modificare la produzione inizialmente floricola con una moderna attività di ristorazione. Immerso nel verde dell’immediato entroterra di Bordighera, a Vallebona, un paese gradevole e ricco di storia. La titolare Sabrina prepara ricette di grande successo come i Tagliolini al Rossese e il Coniglio alla ligure aromatizzato alla Lavanda, che coltiva di fronte al locale. Non mancano i classici della tradizione ligure, come il Brandacujun, i ravioli alle erbe e il coniglio preparato in diversi modi. I ravioli, gli gnocchi e i tagliolini, sono preparati a mano ed il segreto della loro bontà sta nella freschezza e nell’utilizzo di materie prime d’eccellenza. Accanto alla sala interna, ampia e accogliente, utilizzata nelle stagioni più fredde, c’è un ampio dehors che permette nella bella stagione di vivere il piacere della buona tavola con il relax della campagna. Da gustare i dolci, sempre fatti in casa con prodotti dell’azienda o del territorio, come le marmellate o la speciale acqua ai fiori di arancio. Carta dei vini con una discreta selezione di vini liguri, e in particolare della zona. Claudio e Sabrina hanno creato un luogo ideale per concedersi una piacevole sosta, e dove al piacere di una invitante cucina tradizionale è possibile anche abbinare un soggiorno in una delle camere del B&B.

Hostaria Besugo

In Calata Cuneo, zona affascinante della città, Alessandra e Marco, i simpatici titolari, propongono una cucina genuina, legata al territorio e alla stagionalità. Oltre al dehors sul porto, dispone di sale interne moderne con muri in pietra e soffitti a volta. Il forno a vista mostra i pizzaioli mentre sfornano focacce, pinse e farinate, sia a pranzo che a cena. Si possono assaggiare vere delizie come la pinsa con fiori di zucca, acciughe e burrata e una grande varietà di pizze dai nomi curiosi. Fra gli antipasti molti piatti liguri come la panissa, le frittelle di baccalà, le polpette di Brandacujun, l’insalata di polpo, i carciofi e le acciughe fritte, le tartare di pesce freschissimo (da 7 a 18 €). Fra i primi le paste fresche fatte in casa come pansoti al sugo di noci, gnocchi al ragù di polpo, trenette al pesto servite in una cialda di parmigiano (da 14 a 18 €). Da provare la Buridda (zuppa di pesce) e lo zimino di seppie con i fagioli Tra i secondi fritture e grigliate di pesce fresco, seppie spadellate, tataki di tonno in crosta di sesamo (da 14 a 24 €). Proposte di carne come le rostelle o il filetto di Angus. Buona scelta di dolci: la stroscia servita con una delicata crema al mascarpone e una squisita meringata. Buona scelta di vini con particolare attenzione ai vini del territorio. Il servizio è attento e cordiale come curata anche la presentazione dei piatti. Ottimo rapporto qualità-prezzo.

Trattoria del mare Il PesceMatto

Nel borgo Prino di Porto Maurizio, con le caratteristiche case color pastello affacciate sul mare, troviamo questa trattoria, che offre una cucina di pesce genuina e gustosa. L’accoglienza del patron Massimo è sempre cordiale e gentile. Nel simpatico menù, che ha la forma di un giornale, troviamo le descrizioni dei piatti, qualche gioco per divertire i bambini e alcune curiosità del territorio. Il menù degustazione è composto da 5 antipasti, 1 primo, 2 secondi, il dessert, il vino della casa, acqua e caffè a 38,00 €. Tra gli antipasti citiamo la tartare di tonno e burrata condita con olio Chin’oro, olio di olive taggiasche lavorato con il chinotto di Savona (10 €) e il polpo con patate e composta di cipolle di Tropea (12 €). Nei primi di pasta fresca preparata dallo chef troviamo le linguine della Regina con un misto mare e una leggera gratinatura (15 €), le mezze maniche con polpa di baccalà e burrata (13 €) e gli gnocchi della casa con ragù di polpo (13,50 €) Nei secondi la proposta è un originale “orizzontale” di fritto misto di pesce e verdure servito su un tagliere di legno, da cm. 30 a 16 €, fino a 100 cm. a 30 €, oppure il trionfo di pesce grigliato (25 €), non manca il coniglio alla ligure come da tradizione (12 €) Per finire i dolci fatti in casa e serviti con un secchiello di panna montata. Buona selezione di vini, con preferenza di etichette del territorio.

Ristorante Cadò

L’antico albergo del paese, dopo una moderna ristrutturazione è diventato un accogliente ristorante. Ilaria e Antonio con coraggio e passione hanno riaperto l’attività chiusa da più di 30 anni. Complice in questa avventura lo chef di grande esperienza, Giuliano Tommasini. È possibile gustare i piatti della “Cucina bianca”, tipica dell’alta valle Arroscia e basata su erbe ed ortaggi, carni e formaggi d’alpeggio, paste fatte in casa con condimenti poveri, ma sostanziosi, frutta di stagione e dolci semplici ma gustosi. Cadò, che è il nome dialettale della Lavanda, utilizza materie prime quasi esclusivamente del territorio e cucinate seguendo le ricette tradizionali, con un tocco di modernità. Le erbe sono protagoniste nella Rajora, assolutamente da provare, nelle torte, nei tortini e nei frisceu; fra i primi le curiose Turle e il piatto tipico della transumanza gli Streppa e Caccia Là. Le carni di un allevamento della zona sono protagoniste dei secondi. I formaggi provengono da bravi produttori locali. I dolci semplici, ma deliziosi: una citazione per il dessert alla Lavanda. La carta dei vini, curata da Antonio, sommelier Fisar, è ampia e completa delle etichette del territorio. È un motivo per fermarsi a mangiare. Ottimo rapporto qualità e prezzo: un pasto completo costa mediamente 30 €. Per le serate a tema i prezzi variano, ma mediamente sempre sotto i 50 €.

Ristorante Buona Vita

Siamo in un piccolo borgo dell’entroterra con un bel centro storico ed una vista sul mare emozionante. Il locale ha aperto da pochi anni, ma grazie all’impronta giovane e moderna, si è rapidamente guadagnato una clientela affezionata. La sala interna in stile vintage, con arredi in legno che rendono l’ambiente rustico ed informale, è impreziosita dalle luci originali e dal grande camino in pietra. Nella bella stagione si mangia in terrazza con una vista meravigliosa. La proposta dello chef Federico Pinasco comprende piatti sempre legati alla stagionalità e al territorio. La carta prevede 4 antipasti (12 €), 4 primi (15 €), 4 secondi (dai 15 ai 35 €) e 4 dolci (7€). Fra gli antipasti vitello tonnato, il Brandacujun, Polpo alla catalana e Parmigiana della casa. Tra i primi Pansoti al sugo di noci, Mandilli al pesto e gamberi viola e Spaghetti al ragù di coniglio. Fra i secondi: fritto di calamari, acciughe e gamberi, croccante e leggero; calamari alla brace con zucchine e il Secreto iberico, un pregiato filetto di maialino dedicato a veri intenditori. Da non perdere i dolci squisiti: Meringata con frutta fresca e crema pasticcera, Bavarese al pistacchio, cioccolato bianco e frutti rossi e Stroscia, tipica torta dell’entroterra imperiese. Il personale di sala attento, professionale ed accogliente. Cantina con etichette del territorio e di altre regioni proposte con un ragionevole ricarico.

Palazzo Salsole

Nel centro di un paese famoso per gli amaretti e i funghi, all’interno di un palazzo storico, un ristorante, una cantina, e una caffetteria, che oltre ad offrire deliziosi piatti e ottimi vini è anche un piacevole punto di ritrovo per turisti e residenti. Il ristorante propone una cucina ligure-piemontese, siamo in zona di confine fra le due regioni. Tra gli antipasti (da 8 a 9 €): vitello tonnato e panissa, tipica ricetta ligure di farina di ceci fritta, peperoni con la bagna Cauda e lo sformatino di zucca su crema di parmigiano. Primi (da 12 a 14 €), rigorosamente fatti in casa con la farina del mulino del paese: ravioli di baccalà e i ravioli lunghi (non ripieni) col tocco, tipici genovesi conditi con il sugo di carne; zimino di ceci. Tra i secondi (da 11 a 13 €): la specialità della casa è la sbira, cioè la zuppa di trippe, l’insalatina tiepida di stoccafisso su purea di patate e lo spezzatino di manzo con le castagne e la polenta Non si può ovviamente rinunciare al dolce, come il bonet, budino di cioccolato e amaretti, e le pere cotte nel vino con i biscotti, oppure la torta Salsole, con la crema di amaretti di Sassello e la marmellata di albicocche (tutti 5 euro). La carta dei vini offre prima di tutto i vini del savonese, della zona di Acqui, e del ponente ligure, ma sono presenti anche vini più caratteristici di altre Regioni. Una piacevole sosta in un paesaggio magnifico che vale la pena di conoscere.

Ristorante Msè Tutta

Una cucina genuina e un’accoglienza per un locale che deriva il nome da Msè, nonno in piemontese, e Tutta, che era il soprannome del bisnonno del titolare Sandro Nari, che ora gestisce l’osteria con la moglie Maria Grazia e il figlio Eugenio. Intrecciando le tradizioni del confine ligure e piemontese, crea una interessante proposta gastronomica. L’ambiente semplice e senza fronzoli offre la sensazione di entrare in casa di vecchi amici con l’atmosfera ancora più calda per l’arredamento in legno e i soffitti a volta. Il menù degustazione a 40€ prevede gli antipasti della tradizione come l’insalata russa, la torta di Calizzano di riso e zucca e la tartrà allo zafferano e spinaci, per poi proseguire con quaglia, nocciole e crema di patate, il carpaccio di baccalà con carciofi e aiolì, la passatina di ravacò (il cavolo navone tipico della zona) con il pane e i porcini, i raviolini alla maggiorana, la pancia di maialino glassata con il miele, per concludersi con due dolci della casa, la cioccolata con la ricotta, caffè, castagne e maracuja e i gobeletti (dolcetti di pasta frolla ripieni) al chinotto. Un affascinante percorso di gusto nella cucina dell’entroterra ligure-piemontese, che richiama i sapori di un tempo con i prodotti del territorio. Buona la scelta di vini locali, serviti anche in caraffa.

Osteria La Pescheria degli Artisti

Locale accogliente, interni eleganti e cucina a vista. Dehors affacciato sulla famosa Passeggiata degli Artisti di Albissola Marina. Lo chef Mauro rappresenta un sicuro riferimento per chi cerca piatti senza artifici e basati, quando il tempo e stagione lo permettono, su pescato locale e ortaggi a km zero. Non solo cucina, ma anche arte: un piacere per lo sguardo e non solo la gola grazie a quadri, mostre e iniziative culturali sempre di casa. L’accoglienza è gentile e sorridente. La presenza del banco del pesce al centro della sala chiarisce la filosofia del locale. La freschezza del misto di crudo ne spiega il grande successo: dalle ostriche alle tartare; dal carpaccio al crudo con tonno, gamberi rossi, spada e salmone abbinati a frutta e misticanza. Prezzi corretti in rapporto alla qualità: dai 16 ai 18 ai 39 € della formula “Crudo No Limits”. In carta anche antipasti tradizionali come Brandacujun, Acciughe fritte o ripiene accanto a proposte originali come il Polpo spadellato o le Capesante scottate su crema di basilico. Costo dai 12 ai 20 €. Le paste fresche e ripiene sono fatte a mano utilizzando le farine del mulino di Sassello: ravioli, tagliolini, gnocchi e risotti. Costo dai 14 ai 18 €. Secondi con tagliate, grigliate e pesci saltati in padella. Costo dai 16 ai 20 €. Cantina con pregiati vini del territorio insieme a bollicine e importanti etichette di altre regioni.

Trattoria Da Anna

In una zona caratterizzata dalle vigne e da affascinanti colline, che ospitano borghi e paesi ricchi di castelli e di storia, questa trattoria di campagna si propone una cucina classica di Langa, rispettando la stagionalità, valorizzando i prodotti del territorio, con prezzi onesti. Tutte le proposte gastronomiche sono preparate dallo Chef utilizzando ingredienti a km 0. La conduzione familiare è alla terza generazione: il giovane Luca con passione ha raccolto il testimone dalla mamma Silvia e dalla nonna Anna, che ancora lo seguono e consigliano dietro ai fornelli. L’accoglienza è calda ed informale, l’ambiente presenta due grandi sale, arredate con semplicità. Il menù lo troviamo sulla lavagna all’ingresso con i piatti tipici: vitello tonnato, tartare di fassona, insalata russa, peperoni in bagna cauda, tajarin e ravioli del plin fatti in casa, arrosti, brasati e per finire bunet e panna cotta. Dal lunedì al venerdì c’è il menù “operaio” a pranzo con un primo, secondo con contorno, dolce, acqua o vino e caffè a 13€. La sera e nei fine settimana due menù degustazione: “Basta così” a 26€ con antipasti, 2 primi, secondo con contorno dolce e caffè e “Non ce la faccio più” a 31€ che prevede il giro completo degli antipasti e un secondo in più. In alternativa si può scegliere alla carta lasciandosi consigliare dal personale di sala sempre sorridente e disponibile. Serate a tema con l’ottimo gran fritto alla piemontese protagonista. Buona scelta di vini locali.

Ristorante Madama Piola Cherasco

Replica dell’omonimo locale di Torino, propone una cucina piemontese con piatti ispirati al territorio. Cherasco è la capitale della elicicoltura, quindi la cucina riserva una particolare attenzione alle preparazioni a base di gustose lumache. Ambiente caldo, muri ed archi di mattoni a vista, tavoli ed illuminazione in armonioso contrasto classico e moderno, garantiscono un particolare charme. Tipici antipasti piemontesi: dai tomini in salsa verde o rossa, acciughe al verde, salame della rosa, vitello tonnato, presentato come nel locale di Torino a fagottino, tonno di coniglio, peperoni con bagna Cauda, cipolla al forno ripiena di salsiccia amaretti e grana e ovviamente lumache bourguignonne “Metodo Cherasco”. Fra i primi: paste fatte in casa, agnolotti plin e gnocchi conditi al ragù, sugo d’arrosto, burro e salvia o in brodo. Tra i secondi protagoniste sempre le lumache proposte in umido rosso. Una speciale menzione al bollito misto: biancostato, testina, lingua, cotechino e gallina serviti con le tradizionali salse e mantenuto caldo nel brodo di piccole zuppiere. Inoltre guancia brasata al nebbiolo o costata alla griglia con verdure di stagione. Dessert classici: Tiramisù in tazza, Zabaglione caldo con biscotti di meliga, torta di nocciole con crema. Ampia varietà di vini con un occhio di riguardo ai migliori Piemontesi. Menù degustazione a 40 € bevande escluse.