Yeti Ristorante

Situato in una posizione privilegiata, a pochi passi dall’arrivo della telecabina di Pila si è affermato negli ultimi anni come punto di riferimento per gli amanti della buona cucina. Katia, insieme agli altri soci Maurizio e Corrado, continua con passione la tradizione di famiglia iniziata nel 1990. Al centro della sala una maestosa stufa, crea un’atmosfera suggestiva perfetta per un pranzo o cena in compagnia o una serata romantica. La cucina è un inno alla Valle d’Aosta, con prodotti e ricette tipiche che partono dalla deliziosa Fontina in tempura, alla mousse di castagne accompagnato dal lardo di Arnad, fino alla seupa alla valpellinentze e alla scaloppa alla valdostana. Per concludere in dolcezza con la panna fatta in casa, tegole tradizionali e castagne, il tutto abbinato ad una selezione di vini locali di grande qualità. Il menù varia ogni 10 giorni mantenendo sempre in carta i piatti iconici dello Yeti, come le crespelle alla valdostana, la polenta concia, la tagliata di cervo e la scaloppa alla valdostana. Il prezzo del menù degustazione è di 45 euro, con abbinamento vini 65 euro. Alla carta un pasto da 40 a 60 euro.

Locanda Roma

All’inizio del centro storico del paese si trova questo locale con sale accoglienti ed ampie vetrate affacciate sulle circostanti colline. L’attività è gestita dalla Famiglia Salis da moltissimi anni, con la regia di mamma Lina, cuoca esperta, ed i suoi tre figli, Massimo, lo chef e Lorenzo e Loredana, che si occupano della sala. Il menù alla carta comprende i grandi piatti della tradizione piemontese, cucinati alla perfezione, come gli antipasti misti, caldi e freddi, I primi sono imperdibili, sia i tajarin con il ragù di carne e sia gli agnolotti del plin con il sugo d’arrosto o, volendo con burro e lavanda, serviti in una caratteristica “Burnia” di vetro. Fra i secondi un’altra tipicità: il fritto misto alla piemontese, sia salato che dolce, da non lasciarsi sfuggire. Anche arrosti di maiale o di vitello, e il bollito, sempre gustosi ed invitanti grazie alla qualità superiore delle carni degli allevamenti del territorio. Anche i dolci sono irrinunciabili, oltre ai classici bonet, torta di nocciole, meringata, vengono serviti dei mini-bicchierini molto invitanti semifreddi ai vari gusti, pistacchio, nocciola, fragola, crema, per finire con dolcezza il pranzo o la cena. il menù degustazione a 40 Euro e comprende 6 antipasti, 2 primi, 3 secondi, con acqua, caffè, vino della casa e amaro.

Ristorante Vallerana

Qui troviamo un’ottima cucina del territorio e possiamo provare l’esperienza della ricerca del tartufo con i cani. Un’attività divertente e rilassante, passeggiando nel bosco e seguendo il cane e il trifolau, il simpatico Franco Novelli, patron del ristorante. L’ambiente è confortevole, come le classiche trattorie di paese, garanzia di buon cibo e prezzi onesti. Arredamento classico con un grande camino che scalda l’ambiente ed un angolo dedicato alla cantina con i migliori vini del territorio. I piatti sono quelli tipici del Monferrato. Si comincia con gli antipasti caldi come le crespelle, i flan e i tortini con fonduta e freddi come il vitello tonnato e il carpaccio di vitello (15 Euro per l’antipasto misto). Fra i primi da non perdere i ravioli, classici o con il plin, la pasta al forno e gli immancabili tajarin. (I primi dai 5 agli 8 Euro). Fra i secondi spesso presente il bollito, servito con precisione e rapidità con lo storico carrello che mantiene tutta la carne ben calda immersa nel suo brodo. Oltre al bollito ci sono gli arrosti, il brasato, il coniglio in padella e la selvaggina (dai 10 ai 15 Euro). In stagione anche i funghi. Per finire dolci della casa, come il bonet e il tiramisù. Ovviamente la “grattata di tartufo” è consigliata e va considerata a parte in base alle quotazioni del mercato.

Trattoria Salvetti

Dal 1920 la famiglia Salvetti gestisce questa storica trattoria e Clelia rappresenta la terza generazione proponendo una cucina autentica, rispettosa della tradizione e di grande qualità. All’interno in evidenza il carrello dei formaggi di Beppino Occelli vinto da Clelia nel 2023 per aver valorizzato nel suo menù i deliziosi prodotti del noto caseificio di Langa. Nelle due salette ben arredate con mobili in legno, confortevoli e nello stesso tempo eleganti, l’accoglienza è sempre gentile e cortese. Il menù degustazione (33 euro escluse le bevande) prevede un aperitivo con i gonfiotti di tuma di Paroldo e salumi nostrani, una scelta fra antipasti come il vitello tonnato all’antica maniera, la classica insalata russa, lo sformatino di verdure di stagione e infine una vera chicca, il merluzzo mantecato con patate, crema di ceci e piccola crepe di castagne. Fra i primi: i ravioli del plin e gustosi tajarin al burro d’alpeggio e nocciole. Fra i secondi diversi piatti di carni di allevatori del territorio con le verdure. In alternativa c’è sempre il carrello con gli straordinari formaggi. Dolci della tradizione, fra cui lo zabaione freddo agli amaretti. È possibile anche la degustazione dei soli primi (8 euro) o solo i secondi o i formaggi (sempre a 8 euro). Dal lunedì al venerdì è possibile pranzare con 12 euro, escluse le bevande e il dolce. Ampia carta dei vini soprattutto di cantine del territorio.

Locanda Santa Rosalia

La locanda è in aperta campagna e con una vista impagabile sul Monviso. Una cascina ristrutturata mantenendo l’impronta contadina, accogliente e con confortevoli camere. Nella bella sala c’è un grande camino, i mattoni a vista e arredamento in legno. Loredana si dedica ad una cucina di tradizione, piatti preparati al momento con prodotti dell’orto coltivato da Matteo, che cura la sala. Il menù cambia a seconda della stagione. Fra gli antipasti i classici della cucina piemontese dal vitello tonnato alle acciughe al verde, al carpaccio di carne all’albese e il tagliere di salumi (dai 5 ai 7 euro). Fra i primi una menzione per gli agnolotti al burro d’alpeggio e salvia dal gusto delizioso. Altrettanto squisiti gli gnocchi di patate con burro e gorgonzola, il risotto con i funghi (dai 7 ai 10 euro). Fra i secondi carni del territorio, come la costata di Fassone piemontese, (5 Euro/hg), coniglio all’Arneis o pollo alla cacciatora con i contorni dell’orto (dagli 8 ai 9 euro). In alternativa proposti i formaggi delle diverse vallate, dal Castelmagno alla toma (dai 3 ai 7 euro). Dolci della casa come il delizioso bonet o la panna cotta (dai 4 ai 6 euro) Buona scelta di vini del territorio con le etichette più prestigiose. Un ottimo rapporto qualità-prezzo e l’accoglienza cortese rendono questo luogo molto apprezzato in ogni stagione dell’anno dalla clientela locale e dai turisti.

Ristorante Gànbou

Aperto nel 2023, questo ristorante, il cui nome in genovese significa gambero, si è affermata grazie ad una cucina di mare caratterizzata da un prodotto locale, sempre fresco, abbinato a sapori delicati e mai aggressivi. Lo chef Alessandro Castelluzzo, con una un’esperienza acquisita in diversi importanti locali e con chef stellati, si è lanciato in questa avventura con Giuseppe Saccà, che si occupa con grande professionalità della sala, consiglia i piatti e gli abbinamenti con i vini di cantine italiane e francesi presenti nella loro lista insieme alla sorella di Alessandro, Elena. In cucina la mamma di Giuseppe, sforna focacce, paste fresche e ravioli squisiti. Fra gli antipasti la Tartare di tonno con una julienne di cetrioli dell’orto e stracciatella, granella di pistacchio e nuvole di riso. i gamberi rossi di Sanremo con porri, pomodori abbrustoliti e capperi e un carpaccio di manzo con caviale di moscato, lamponi e crema di mozzarella. Fra i primi il risotto di scampi crudi e la loro crema, i bottoni ripieni di stracciatella con crema di pistacchi e uno spaghetto fresco con il Gambero di Sanremo crudo, burrata e lime. Fra i secondi il pescato locale al forno, la grigliata di crostacei e un delicato fritto di calamari, gamberi e verdure. In carta anche una buona scelta anche di carni, come la fiorentina, la costata e il tomahawk. I prezzi presentano un ottimo rapporto qualità/prezzo, i prezzi dei piatti variano da 18 a 25 euro, le porzioni sono generose.

Il Grappolo enoteca

Dalla cucina arrivano piatti della tradizione del Ponente ligure con qualche incursione francese. Lo chef Emanuele è francese, originario della regione della Linguadoca-Rossiglione, dove produce ottimi vini biologici e propone piatti originali preparati nella cucina a vista e serviti con sorriso gentile da Laura, che cura la cantina con ottimi vini italiani e francesi. L’ambiente all’interno è accogliente e colorato, e dispone anche di un ampio dehors. In carta antipasti: salumi e formaggi italiani e francesi, e assortimento di paté d’oltralpe oppure le verdure in assaggi particolari come il cous cous verde con verdurine insaporite al prezzemolo. Da provare le capesante al tartufo nero e il salmone affumicato con crostini al burro, alghe e agrumi. Fra i primi spiccano gli spaghetti alle arselle, una vellutata di pisellini con menta e guanciale ed una pasta e fagioli con la salsiccia artigianale, arricchita dall’aglio ursino, vera passione dello chef. Fra i secondi lo sfilacciato di anatra confit, con purè di sedano rapa o, se volete il pesce, il merluzzo in salsa di prosecco, oppure il salmone alla fiamma preparato al momento a vista dallo chef. Deliziosi i dolci della casa dove tradizione ligure e francese si alternano. Il menù è stagionale e la formula della scelta di 2 piatti dal menù più il dolce a 30 Euro o 3 piatti più il dolce a 35 Euro risulta convincente e corretta nel rapporto qualità-prezzo.

Osteria della Salute

Nel centro di Riva Ligure proprio nella Piazza G. Matteotti, si trova l’Osteria della Salute, luogo ideale dove gustare una buona e schietta cucina di mare a prezzi onesti con la giusta quantità. Accoglienza amichevole e servizio rapido. All’esterno nella bella stagione grande dehor per mangiare fuori a pranzo e a cena, all’interno arredamento rustico con oggetti in rame e molto peperoncino. Nel menù alla carta, con forte ispirazione marinara, negli antipasti troviamo la tartare di tonno con la burrata, il brandacujun (stoccafisso accomodato con patate, pinoli e olio), le cozze alla marinara e le acciughe impanate (dai 7 ai 10 euro) oppure la parmigiana di melanzane ( 6,5 euro) Nei primi citiamo i classici spaghetti alle vongole e pomodorini al vapore o con bottarga e mollica abbrustolita oppure le trenette fatte in casa con tentacoli di calamaro, trombette e burrata ( dai 9 ai 12 euro). Nei secondi ampia scelta tra la tipica frittura di calamari, paranza e verdure e lo stoccafisso alla ligure o la scottata di tonno e il millefoglie di baccalà, oppure per chi preferisce la carne, il coniglio con le olive della tradizione del ponente ligure (tutti i secondi dai 10 ai 12 euro). I primi e i secondi vengono portati in tavola nelle classiche padella della cottura, metodo pratico in quanto dà la possibilità a tutti di assaggiare le varie portate e assicura quella sensazione di cucina casalinga e alla buona di cui a volte sentiamo il bisogno.

Osteria 12 Arcate

Osteria 12 Arcate

La cucina dell’osteria è gestita da tre cuochi, Alberto, Lorenzo ed  Enza e la loro proposta si sviluppa con un menù smart a  pranzo dal martedì al venerdì con 1 piatto a 12 euro, due piatti a 16 euro e con l’aggiunta di un dolce si arriva a 20 euro. Ogni giorno una buona scelta di piatti adatti ad una sosta veloce, con primi generosi, sempre presente una zuppa, secondi leggeri con contorni di stagione, dolci fatti in casa, nel prezzo è compreso il coperto, l’acqua e il pane, e con 4 euro in più si può aggiungere un calice di vino. Alla sera e al sabato l’offerta è più ampia come ad esempio con l’antipasto misto alla piemontese che comprende le acciughe in bagnetto rosso, il vitello tonnato, le trote in carpione, la giardiniera e il tomino al miele di acacia (15 euro), nei primi citiamo gli gnocchi di mais al Castelmagno con polvere di radicchio (14 euro) o i cannelloni di ricotta al profumo di mare (16 euro) o i tajarin di castagne al ragù di lepre (16 euro) oltre che gli immancabili ravioli ai tre arrosti (15 euro).  Nei secondi da provare il medaglione di cervo con salsa al melograno, trifolata di funghi porcini, patate e insalatina di misticanza (18 euro) e la guancia di maialino stufata al vino rosso con polenta e cicoria (15 euro). Sempre presenti piatti di pesce o vegetariani, in ogni menù. Dolci preparati dagli chef come la panna cotta ai marroni con lo zabaione o il tortino di cioccolato e nocciole con il cuore morbido (tutti i dolci a 6 euro). Nella giornata della domenica il menù diventa fisso a 35 euro, bevande escluse,  e per i più piccoli a 15 euro. Si parte con tre antipasti tipici piemontesi come i capunet (involtini di cavolo), il vitello tonnato e il peperone in bagna cauda, a seguire due primi, i tajarin con carciofi, sugo d’arrosto e guanciale e ravioli di patate e porri. Come secondo un brasato di manzo con patate arrosto e si conclude con il fondente al cioccolato. Un indirizzo consigliato  per gustare i piatti della tradizione con un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Ristorante 4 Ciance

Il locale si trova nel centro storico della città, nell’isola pedonale che negli ultimi anni ha visto nascere nuovi locali, con ampi dehors, wine bar ed enoteche, che nei fine settimana diventano il fulcro della movida cuneese. Il ristorante ha due belle e ampie sale, una con soffitto a volte a mattoni e l’altra con cassettoni in legno che creano subito un ambiente elegante e raccolto.Nella bella stagione si può pranzare nello spazio esterno. Il servizio è accurato e gestito con grande professionalità da Gloria. Sono proposti due menù degustazione entrambi a 45 euro: il primo “di Terra” inizia con un amuse-bouche, prosegue con la carne cruda e  il vitello tonnato, a seguire  le tagliatelle verdi al ragù di salsiccia e vitello e come secondo il brasato di vitello al nebbiolo, si conclude con un dolce a scelta dalla carta. Il secondo menù degustazione “4 ciance” prevede sempre l’amuse-bouche, come antipasto propone il barbajuan di seirass e carciofi con bietoline e zabaione salato, come primo i plin di prosciutto crudo e mortadella, riduzione di prosciutto crudo e besciamella al parmigiano e a seguire la tagliata di vitello e salsa al marsala, e infine il dolce a scelta. Alla  carta troviamo specialità anche di pesce, come il polpo scottato, cremoso di patata, paprika affumicata e crema di peperoni oppure le chiocciole dell’Azienda agricola Paolo Bove fondo bruno, sedano rapa e tartufo nero. Dolci interessanti come il riso al latte, lamponi, cioccolato bianco e cocco e i sorbetti preparati dagli chef.  Buona scelta di vini con un’accurata selezione di etichette del territorio e non solo, con  particolare attenzione alle bollicine.