Osteria senza fretta

L’Osteria si trova nel centro storico, nella “via dei ristoranti”; l’ambiente è raccolto e curato, volte con mattoni a vista, arredamento semplice, ma elegante. Atmosfera tranquilla e accoglienza garantita da Marco Bertorello, che consiglia i vini e i piatti preparati con passione dalla moglie, Daniela Marchisio.Nel menù alla carta si possono gustare gli antipasti come il tortino di carciofi e ricotta, con fonduta di toma Famù, zabaione salato e chips di topinambour (16.00 euro) oppure “Nuda e cruda” ossia la carne cruda di fassone, granella di nocciole Piemonte IGP e mousse di burro (15.00euro). Nei primi c’è la “Scaldacuore” :zuppa rustica di cipolle, brodo di pollo Felice e burro, con crostini del nostro pane, gratinati con Parmigiano 30 mesi (14.50 euro) e gli immancabili ravioli del plin ai tre arrosti  e anche le tagliatelle fatte a mano, con pesto di noci e crema di spinaci freschi (entrambi 16.50 euro). Tra i secondi citiamo il tenerone di fassone de La Granda brasato al Barbaresco DOCG (17 euro) e  il filetto di trota salmonata  spadellato al Gin Bordiga, erbe aromatiche e pepe (17 euro). Sempre presenti piatti vegetariani e vegani come le polpettine vegetariane di ceci, lenticchie, verdure e spezie, con salsa allo yogurt e coriandolo. Irrinunciabili i dolci della chef come la New York cheesecake al cioccolato bianco e vaniglia, con kiwi fresco, salsa ai kiwi e coulis di cachi (9.00 euro) e il tortino al cioccolato fondente con gelato alla vaniglia naturale e pere madernassa al miele (9.00 euro). La cucina è basata su prodotti biologici del territorio. Buona scelta di vini, con prevalenza di etichette piemontesi. Ottimo rapporto qualità- prezzo. A disposizione 6 belle camere, moderne e confortevoli, per qualche giorno di vacanza.

Trattoria l’Oca Fòla

Siamo nel quartiere Cit Turin, ad un isolato dalla Stazione di Porta Susa. Il nome del locale si ispira alle aie di campagna dove starnazzavano le oche, simpatiche e un pò matte (Fòle in Piemontese). Nelle sapienti mani di Massimo Miglietta in sala e Paola Barberis in cucina, il locale si è specializzato nella cucina piemontese contadina dove non possono mancare piatti a base di anatra e oca. Ambiente caldo ed accogliente, soffitti in mattoni a vista e credenze in “arte povera”. Appeso in sala il fazzoletto con i colori dell’Oca, contrada del Palio di Siena a sancire il gemellaggio fra simpatici pennuti rappresentanti regioni diverse. Tra gli antipasti citiamo la battuta di fassone con confettura di ananas, raschera di grotta, pinoli e maionese allo zenzero, (13 Euro), la tipica tartrà (budino salato) con porri, salvia e rosmarino, cruditè di carciofi e zabaione salato, (13 euro) e la tufeja, composta da involtini di cotenna di maiale con i fagioli borlotti (13 euro). Nei primi troviamo il risotto al Monterosso (formaggio vaccino) con radicchio tardivo, caramello all’aceto balsamico e crumble di nocciole (14 euro) e i tagliolini ai due stinchi, di maiale e di vitello con nido di porri croccanti (14 euro). Nei secondi piatti l’immancabile stracotto di fassona al nebbiolo di Dogliani (20 euro)e la finanziera della tradizione piemontese, preparazione non facile da trovare in quanto piuttosto elaborata e composta da molti ingredienti come le creste di gallo, i fegatini di coniglio, le animelle, filone e rognone di vitello e funghi porcini. (20 euro) Dolci della casa tutti da assaggiare (6 euro) da quelli più tradizionali, panna cotta, bonet, tiramisù a quelli più creativi. La cantina molto ben fornita con vini piemontesi. Scegliendo alla carta per un menù completo si può arrivare ad un massimo di 40 euro. Mentre la domenica il menù completo è offerto a 33 euro,bevande escluse.

 

 

Ristorante Il Pirata

Sul lungomare di Laigueglia nella piccola piazzetta Maglione accanto alla passeggiata a mare si trova il ristorante di Luca Bertora, lo chef e sommelier del locale, ereditato dai genitori, che, insieme al suo staff, propone una cucina interessante ispirata al pescato locale sempre freschissimo e gustoso. Presenti due menù degustazione: il primo “piratino” a 45 € con 4 piatti scelti dallo chef, il secondo è il “pirata” con 7 portate a 70 €. Alla carta ampia scelta a cominciare dagli sfizi come il pan fritto e le acciughe, sia impanate che ripiene (dai 13 ai 18 euro) si prosegue con gli antipasti come il crudo di mare, che a seconda della disponibilità comprende le ostriche, il gambero viola o rosso, le mazzancolle, lo scampo (42 euro) il carpaccio di lampuga e i rossetti con i carciofi (18euro), il cappon magro della tradizione (25 euro). Nei primi possiamo gustare ad esempio le paste fresche fatte in casa con il pesce , dai gamberi rossi di Sanremo al nero di seppia (dai 18 ai 26 euro), i ravioli sia con il coniglio che alle erbette liguri (dai 16 ai 19 euro). Tra i secondi spiccano naturalmente “ il fritto come piace a noi” (a 25 euro), la grigliatina di pesce (a 38 euro) e il pescato del giorno. Interessanti anche i secondi di carne come la coscia di coniglio e il filetto di manzo con l’aglio di Vessalico( dai 32 ai 28 euro), particolare da assaggiare sono i “zighini”, specialità della cucina eritrea, bocconcini di manzo stufati con spezie piccanti serviti con uova, riso e verdure (18 euro). Ottime le pizze gourmet preparate con farine pregiate, lievito madre, ed eccellenze del territorio come farcitura. Particolarmente curata l’accoglienza , Luca e il suo staff sono gentili e disponibili a raccontare i piatti proposti dalla cucina. Ampia la scelta dei vini ubicati nell’enoteca, con oltre trecento etichette, comprese le bollicine, che si trova nel vicolo dietro al ristorante collegata ad esso dall’interno. Luca ha una grande passione per l’arte e la esprime nei suoi piatti e nell’arredamento infatti alle pareti del locale si possono ammirare le opere degli artisti della galleria alessina Arte è Kaos. Prezzi adeguati alla qualità della cucina proposta.

Boma Ristorante Caffè

Locale elegante e confortevole, splendida location sul porticciolo turistico di Varazze, il ristorante dei fratelli Patanè propone una cucina basata soprattutto sul pesce locale con ricette tradizionali liguri con qualche spunto creativo. Lo chef Alessandro e il fratello Giovanni, esperto sommelier, sono anche docenti di corsi e laboratori del gusto e, con il loro staff, offrono un ricco menù nel quale ogni giorno, a seconda del pescato locale, si aggiungono piatti gustosi e interessanti. Sempre tre i menù degustazione presenti: i sapori di Liguria a 38 Euro, i sapori del mare a 42 Euro e il menù gourmet a 60 Euro, escluse le bevande. Alla carta vi suggeriamo tra gli antipasti il tentacolo di polpo glassato agli agrumi con patate, carote e quenelle di giardiniera fatta in casa (18 euro) e lo zemino alla genovese: seppia rosticciata con salsa di bietole novelle, crema di ceci, ceci croccanti e crumble di focaccia (20 euro). Nei primi da assaggiare tra gli altri: la tagliatella fatta in casa ripiena di pescato di scoglio, sfoglia al nero di seppia e salsa di pomodoro con spadellata di pesce spada e melanzane fritte (20 euro) oppre la crespella con farcia di baccalà norvegese dissalato e porri di Cervere con crema di funghi cardoncelli e castagne al miele(18 euro) Nei secondi l’immancabile fritto misto del golfo (25 euro) e le acciughe ripiene alla genovese in frittura (18 euro), oppure si possono gustare la rana pescatrice vestita di lardo pancettato con vellutata di fagioli cannellini e carciofi impanati (25 Euro) e il tataki di tonno pinna gialla con salsa al vino rosso, crema di sedano rapa ed marmellata di chinotto di Savona (25 euro). Sempre presenti anche piatti a base di carne o vegetariani come la millefoglie di zucca mantovana, provola affumicata e pane carasau su crema di funghi e cramble di amaretto. Ampia scelta di dolci con ingredienti presidi slow food del territorio, presenti anche nei gelati e nei sorbetti preparati dallo chef.  Nell’interessante carta dei vini  presenti quelli  del territorio e cantine nazionali e d’oltralpe, con pregiate etichette di bollicine. 

 

Dessì Restaurant

Sempre molto consigliata la sosta nel locale in darsena a Savona di Alessandro Dessì e Fernanda con la figlia . Molto piacevole l’ambiente circostante, ricco di proposte gastronomiche e centro della movida cittadina. La cucina dello chef è particolarmente curata e creativa e l’accoglienza è garantita da Fernanda e la figlia che in sala consigliano i clienti con cortesia e professionalità. La carta propone piatti della tradizione ligure, ma con un tocco molto personale che li rende particolari e più interessanti. Negli antipasti si possono gustare il brandacujun, ricetta tipica ligure di stoccafisso con patate, olio e aglio, viene servito accompagnato con una composta di mirto, ispirata alla Sardegna, terra d’origine dello chef, con della panissa e delle olive taggiasche, oppure il calamaro ripieno di “cima alla genovese”, il suo fondo al nero di seppia, polenta e spuma parmentier (entrambi a 16 euro)o anche la crema di ceci, cotiche, frutto della passione, bacche di goji e porro croccante (14 euro). Tra i primi citiamo i ravioli al plin al cacao ripieni di fonduta, nocciola piemonte igp e tartufo nero (21 euro) oppure i tagliolini ai 30 tuorli con acciuga, cime di rapa, prescinseua e crumble di focaccia (17 euro) o ancora il gnocchetto di patate con gambero viola, carciofi e aria di chinotto (25 euro) Nei secondi vi invitiamo ad assaggiare le “leitùghe pinn-e in broddu” (lattughe ripiene di gallinella cotte nel loro fumetto di pesce) preparazione tradizionale del ponente ligure (19 euro), e il rombo chiodato, cavolfiore, mela impanata, arachidi salate e riduzione al vin brulé (25 euro). Dolci deliziosi della casa così come il pane e la focaccia, particolare quella al nero di seppia. Squisita anche la piccola pasticceria, servita con il caffè. Curata la carta dei vini, con molte etichette del territorio e buona scelta di bollicine.

Osteria Rabezzana

In via San Francesco d’Assisi 23 a un passo da Piazza Solferino a Torino l’enoteca Rabezzana è un’istituzione. Dal 1911 Fa conoscere vini dell’omonima azienda monferrina, ma non solo quelli. Perché ci sono etichette di mezzo mondo. Dal 2016 ha anche aperto nei locali del seminterrato un’osteria per far apprezzare, grazie allo chef Giuseppe Zizzo di origini siciliane, le specialità della cucina monferrina con anche alcune “contaminazioni” siciliane. L’aspetto è quello tipico delle “cave” francesi dove puoi andare anche a sentire musica durante le cene concerto del mercoledì sera. I tavoli nella prima sala sono fatti con vecchie botti e alle pareti ci sono opere d’arte contemporanea e il locale possiede anche un ampio dehors. In carta piatti che vanno dal brasato con polenta alla carne cruda battuta al coltello con tartufo nero e al dessert “piantina in vaso” con tre tipi di cioccolato. Il menu cambia ogni mese e non mancano mai i primi piatti fatti con la pasta fresca dello storico Pastificio Giustetto (ora gestito dall’Osteria Rabezzana) come gli agnolotti tradizionali, i “tajarin”, le pappardelle con diversi tipi di sughi. La carta dei vini conta oltre 900 etichette (che sono poi quelle in vendita nell’enoteca). E per chi non ce la fa a finire una bottiglia, l’Osteria ha rilanciato l’antica tradizione del “Buta Stupa” e cioè l’usanza di ritappare la bottiglia non terminata per consentire al cliente di portarsela a casa. Si spende sui 35-45 euro.

Ristorante AllaFarMacia

Nel centro storico di Ventimiglia, due giovani, Samuele in sala e Paolo in cucina, con grande passione hanno aperto questo locale nel 2021. Una cucina dell’entroterra, ricca di profumi e molto amata da residenti e turisti, soprattutto della vicina Francia. Paolo è figlio d’arte, la mamma, Terry, è un’abile cuoca che ha gestito un rinomato ristorante a Castel Vittorio, dove Samuele aveva gestito con successo un locale e iniziata la collaborazione con Paolo. All’esterno un ampio dehors, sala interna raccolta, arredata in modo sobrio, ma elegante, con arredamento vintage e quadri d’autore. Il menù alla carta, cambia quasi giornalmente e segue il ritmo delle stagioni. Qui è possibile gustare il famoso “Turtun” Castelluzzo, preparato con le erbe spontanee in inverno e le zucchine trombette nella bella stagione. Interessante anche la versione con le patate: Fra gli antipasti: tartare di Fassone, testa in cassetta di cinghiale o preparazioni originali dello chef. Fra i primi (dai 14 ai 20 €) paste fresche fatte in casa, come la s’ciancàa, in dialetto ligure “strappata” o ravioli con il pizzico ripieni di patate. Secondi (dai 12 ai 18 €): cinghiale, stufato di vitello con contorni stagione e piatti vegetariani. Dolci (a 7 €): torta babà, mousse di miele e crostate. Cantina curata con attenzione da Samuele, con vini del territorio di piccoli e intraprendenti viticoltori e etichette di altre regioni.

Casa Buono

Il ristorante di Antonio Buono e della moglie Valentina quest’anno è stato premiato con una stella della prestigiosa guida Michelin. Ampiamente meritata per l’altissima qualità dei prodotti, molti provenienti dall’orto di famiglia e dai fornitori di fiducia. L’ambiente è raccolto, elegante e moderno, arredamento essenziale in legno, e cucina a vista. Grazie anche alla sua esperienza importante con il pluristellato Mauro Colagreco, ha creato un proprio stile e una propria filosofia di cucina. Il menù cambia ogni giorno proprio perchè dipende da ciò che è disponibile al momento, la proposta del locale è il menù degustazione a 90 euro, bevande escluse, composto da quattro snack di benvenuto, due antipasti, un primo, un secondo, pre-dessert, dessert e pasticceria finale. In questo periodo alcuni piatti sono la panissa con Grana Padano e oxalis, bignè di baccalà, lardo di Colonnata e tè Matcha, il gambero rosso di Sanremo con avocado, agrumi, latte di mandorla e rapa Milano, il risotto mantecato al provolone della Madonie e bottarga di muggine. Formaggi di alpeggio della valle Roya e il sorbetto ai limoni, polline e croccante di chia. Per finire in dolcezza, la madeleine calda dello chef. Un’esperienza che non deluderà e vi farà apprezzare i prodotti di un territorio ricco e proposti con abilità e creatività.

Agriturismo Ca du Nonu

L’Agriturismo Cà du Nonu ha saputo modificare la produzione inizialmente floricola con una moderna attività di ristorazione. Immerso nel verde dell’immediato entroterra di Bordighera, a Vallebona, un paese gradevole e ricco di storia. La titolare Sabrina prepara ricette di grande successo come i Tagliolini al Rossese e il Coniglio alla ligure aromatizzato alla Lavanda, che coltiva di fronte al locale. Non mancano i classici della tradizione ligure, come il Brandacujun, i ravioli alle erbe e il coniglio preparato in diversi modi. I ravioli, gli gnocchi e i tagliolini, sono preparati a mano ed il segreto della loro bontà sta nella freschezza e nell’utilizzo di materie prime d’eccellenza. Accanto alla sala interna, ampia e accogliente, utilizzata nelle stagioni più fredde, c’è un ampio dehors che permette nella bella stagione di vivere il piacere della buona tavola con il relax della campagna. Da gustare i dolci, sempre fatti in casa con prodotti dell’azienda o del territorio, come le marmellate o la speciale acqua ai fiori di arancio. Carta dei vini con una discreta selezione di vini liguri, e in particolare della zona. Claudio e Sabrina hanno creato un luogo ideale per concedersi una piacevole sosta, e dove al piacere di una invitante cucina tradizionale è possibile anche abbinare un soggiorno in una delle camere del B&B.

Hostaria Besugo

In Calata Cuneo, zona affascinante della città, Alessandra e Marco, i simpatici titolari, propongono una cucina genuina, legata al territorio e alla stagionalità. Oltre al dehors sul porto, dispone di sale interne moderne con muri in pietra e soffitti a volta. Il forno a vista mostra i pizzaioli mentre sfornano focacce, pinse e farinate, sia a pranzo che a cena. Si possono assaggiare vere delizie come la pinsa con fiori di zucca, acciughe e burrata e una grande varietà di pizze dai nomi curiosi. Fra gli antipasti molti piatti liguri come la panissa, le frittelle di baccalà, le polpette di Brandacujun, l’insalata di polpo, i carciofi e le acciughe fritte, le tartare di pesce freschissimo (da 7 a 18 €). Fra i primi le paste fresche fatte in casa come pansoti al sugo di noci, gnocchi al ragù di polpo, trenette al pesto servite in una cialda di parmigiano (da 14 a 18 €). Da provare la Buridda (zuppa di pesce) e lo zimino di seppie con i fagioli Tra i secondi fritture e grigliate di pesce fresco, seppie spadellate, tataki di tonno in crosta di sesamo (da 14 a 24 €). Proposte di carne come le rostelle o il filetto di Angus. Buona scelta di dolci: la stroscia servita con una delicata crema al mascarpone e una squisita meringata. Buona scelta di vini con particolare attenzione ai vini del territorio. Il servizio è attento e cordiale come curata anche la presentazione dei piatti. Ottimo rapporto qualità-prezzo.